Il territorio: Spilimbergo
 Area Riservata
  Nome utente:
  Password:

Comune di SPILIMBERGO

Superficie comunale:

72,47 kmq

Abitanti:

10.928

Frazioni e località:

Barbeano, Baseglia, Gaio, Gradisca, Istrago, Tauriano, Vacile, Brindisi, Bussolino, Casasola, La Favorita, Navarons


Link UTILI
Comune di Spilimbergo
www.comune.spilimbergo.pn.it
Scuola di mosaico
www.scuolamosaicistifriuli.it

CRAF
centro di catalogazione delle foto
http://www.craf-fvg.it

 

 

 
 
STORIA, ARTE e CULTURA
     

Il primo documento che riporta il nome del Castrum de Spengemberg è del 1120, ma la storia del sito è ben più antica, ubicato com'era in prossimità della strada romana che, attraverso il Tagliamento, congiungeva Sacile a Gemona, perciò alla Germania.

La storia del borgo si confonde con quella dei Signori che erano tra i più ragguardevoli della Regione e ministeriales del Patriarca di Aquileia. La città, nel medioevo, fu un importante centro di transito e di commerci. La crescita della popolazione fu talmente veloce che la città dovette dotarsi di tre successive cinte murarie costruite a breve distanza l'una dall'altra. Nel 1420 la città, come peraltro tutta la Patria del Friuli, passò sotto il dominio della Serenissima. Tra il XV ed il XVI secolo Spilimbergo conobbe il suo massimo splendore: vi operarono diversi artisti di valore tra cui gli allievi di Vitale da Bologna che lasciarono in Duomo un notevole ciclo di affreschi, Zenone, Pilacorte, Marco Cozzi, il Pordenone, Amalteo, Narvesa e quell' Irene dei conti di Spilimbergo che ebbe fama di valente pittrice e fu allieva di Tiziano. Tra i letterati si ricordano Gian Domenico Canciani, Eusebio Stella e Bernardino Partenio che vi creò l'accademia dove si insegnava in modo molto approfondito lettere latine, greche ed ebraiche.

Con il trattato di Campoformido del 1797 Spilimbergo passò all' Austria, e nel 1866 la regione venne annessa al Regno d'Italia. Per quanto riguarda l'arte da vedere il duomo di Santa Maria Maggiore, in stile gotico, fu iniziato il 4 ottobre 1284 . Voluto dal conte di Spilimbergo Walterpertoldo II il duomo venne portato a termine nel 1359. Nel 1376 lo scultore Zenone da Campione eseguì il portale situato nella mezzaria della parete perimetrale sinistra, con la lunetta lavorata a bassorilievo e raffigurante "L'incoronazione della Vergine". L'interno a tre navate, con soffitto sorretto da capriate lignee, è scandito da arcate a sesto acuto. Il coro è completamente affrescato: al di sotto è situata la cripta. Gli affreschi dell'abside centrale, eseguiti tra il 1350 e il 1359, raffigurano scene "dell'Incoronazione della Vergine, la Crocifissione, i fatti del Vecchio e Nuovo Testamento". Tra i dipinti merita particolare attenzione la "Presentazione al Tempio" dipinta e inserita in una splendida cornice intagliata da Giovanni Martini intorno al 1503 e le tre grandi tele eseguite da Giovanni Antonio da Pordenone nel 1524 collocate sul cassone dell'organo e raffiguranti "L'Assunta, la Conversione di San Paolo, la Caduta di Simon Mago". Molte delle opere scultoree presenti nel Duomo sono opera di Giovanni Antonio Pilacorte da Corona che tra il 1492 e 1493 realizza il fonte battesimale e nel 1498 esegue la decorazione dell'arco di ingresso e le balaustre della Cappella del Carmine. Nella cripta, situata sotto il coro e decorata da un ciclo di affreschi del XIV-XV secolo, è collocato il trecentesco sarcofago in pietra di Walterpertoldo e un altare in pietra del XV secolo, di gusto veneto-lombardo.

Nella canonica si conservano infine cinque antifonari e un graduale riccamente miniati (tra il 1494 e il 1507) da Giovanni da Cramariis, collaboratore di Girolamo da Verona nella decorazione di alcuni corali del Duomo di Siena. Ricco di memorie storiche ed artistiche è anche il castello, sorto nel secolo XI sulle fondamenta di una rocca romana. All'edificazione del maniero provvidero i Margravi di Spengemberg, famiglia di origine tedesca, per sorvegliare uno dei principali guadi del Tagliamento. L'edificio conserva tuttora mirabili strutture e testimonianze gotiche, come la cappella maggiore affrescata dalla scuola bolognese insediatasi in loco al seguito di Vitale da Bologna. Un profondo vallone divide il Castello dalla vicina Piazza, vallone che veniva riempito dall'acqua della roggia in caso di pericolo.

La Chiesa dei Santi Pantaleone e Giuseppe, che antichi documenti indicano l'inizio dei lavori di costruzione tra il 1324 e il 1326, fu consacrata il 27 agosto 1327. Vicino alla chiesa venne eretto un edificio ad uso di ospedale oggi destinato ad uso residenziale. Il complesso fu inizialmente gestito dalla Confraternita di San Giovanni dei Battuti. Va, inoltre, segnalata la chiesa di San Giovanni Battista, edificata attorno al 1346 e consacrata nel 1361, che presenta un'interessante Crocefissione a fresco del XV secolo, dominata da una grande vitalità cromatica e da una grande forza espressiva, tanto da essere attribuita ad un Maestro di una scuola nordica.


 
 
© Rotary club 2060° Distretto Italia - Maniago e Spilimbergo