Il primo documento
che riporta il nome del Castrum de Spengemberg è del
1120, ma la storia del sito è ben più antica,
ubicato com'era in prossimità della strada romana che,
attraverso il Tagliamento, congiungeva Sacile a Gemona, perciò
alla Germania.
La storia del borgo si confonde con quella dei Signori che
erano tra i più ragguardevoli della Regione e ministeriales
del Patriarca di Aquileia. La città, nel medioevo,
fu un importante centro di transito e di commerci. La crescita
della popolazione fu talmente veloce che la città dovette
dotarsi di tre successive cinte murarie costruite a breve
distanza l'una dall'altra. Nel 1420 la città, come
peraltro tutta la Patria del Friuli, passò sotto il
dominio della Serenissima. Tra il XV ed il XVI secolo Spilimbergo
conobbe il suo massimo splendore: vi operarono diversi artisti
di valore tra cui gli allievi di Vitale da Bologna che lasciarono
in Duomo un notevole ciclo di affreschi, Zenone, Pilacorte,
Marco Cozzi, il Pordenone, Amalteo, Narvesa e quell' Irene
dei conti di Spilimbergo che ebbe fama di valente pittrice
e fu allieva di Tiziano. Tra i letterati si ricordano Gian
Domenico Canciani, Eusebio Stella e Bernardino Partenio che
vi creò l'accademia dove si insegnava in modo molto
approfondito lettere latine, greche ed ebraiche.
Con il trattato di Campoformido del 1797 Spilimbergo passò
all' Austria, e nel 1866 la regione venne annessa al Regno
d'Italia. Per quanto riguarda l'arte da vedere il duomo di
Santa Maria Maggiore, in stile gotico, fu iniziato il 4 ottobre
1284 . Voluto dal conte di Spilimbergo Walterpertoldo II il
duomo venne portato a termine nel 1359. Nel 1376 lo scultore
Zenone da Campione eseguì il portale situato nella
mezzaria della parete perimetrale sinistra, con la lunetta
lavorata a bassorilievo e raffigurante "L'incoronazione
della Vergine". L'interno a tre navate, con soffitto
sorretto da capriate lignee, è scandito da arcate a
sesto acuto. Il coro è completamente affrescato: al
di sotto è situata la cripta. Gli affreschi dell'abside
centrale, eseguiti tra il 1350 e il 1359, raffigurano scene
"dell'Incoronazione della Vergine, la Crocifissione,
i fatti del Vecchio e Nuovo Testamento". Tra i dipinti
merita particolare attenzione la "Presentazione al Tempio"
dipinta e inserita in una splendida cornice intagliata da
Giovanni Martini intorno al 1503 e le tre grandi tele eseguite
da Giovanni Antonio da Pordenone nel 1524 collocate sul cassone
dell'organo e raffiguranti "L'Assunta, la Conversione
di San Paolo, la Caduta di Simon Mago". Molte delle opere
scultoree presenti nel Duomo sono opera di Giovanni Antonio
Pilacorte da Corona che tra il 1492 e 1493 realizza il fonte
battesimale e nel 1498 esegue la decorazione dell'arco di
ingresso e le balaustre della Cappella del Carmine. Nella
cripta, situata sotto il coro e decorata da un ciclo di affreschi
del XIV-XV secolo, è collocato il trecentesco sarcofago
in pietra di Walterpertoldo e un altare in pietra del XV secolo,
di gusto veneto-lombardo.
Nella canonica si conservano infine cinque antifonari e un
graduale riccamente miniati (tra il 1494 e il 1507) da Giovanni
da Cramariis, collaboratore di Girolamo da Verona nella decorazione
di alcuni corali del Duomo di Siena. Ricco di memorie storiche
ed artistiche è anche il castello, sorto nel secolo
XI sulle fondamenta di una rocca romana. All'edificazione
del maniero provvidero i Margravi di Spengemberg, famiglia
di origine tedesca, per sorvegliare uno dei principali guadi
del Tagliamento. L'edificio conserva tuttora mirabili strutture
e testimonianze gotiche, come la cappella maggiore affrescata
dalla scuola bolognese insediatasi in loco al seguito di Vitale
da Bologna. Un profondo vallone divide il Castello dalla vicina
Piazza, vallone che veniva riempito dall'acqua della roggia
in caso di pericolo.
La Chiesa dei Santi Pantaleone e Giuseppe, che antichi documenti
indicano l'inizio dei lavori di costruzione tra il 1324 e
il 1326, fu consacrata il 27 agosto 1327. Vicino alla chiesa
venne eretto un edificio ad uso di ospedale oggi destinato
ad uso residenziale. Il complesso fu inizialmente gestito
dalla Confraternita di San Giovanni dei Battuti. Va, inoltre,
segnalata la chiesa di San Giovanni Battista, edificata attorno
al 1346 e consacrata nel 1361, che presenta un'interessante
Crocefissione a fresco del XV secolo, dominata da una grande
vitalità cromatica e da una grande forza espressiva,
tanto da essere attribuita ad un Maestro di una scuola nordica.
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